Il Diabete mellito nel cane e nel gatto
Il diabete mellito è una patologia metabolica causata da una ridotta attività dell’insulina sui tessuti.
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che ha la funzione di trasportare il glucosio dal sangue nelle cellule, affinché queste lo usino come fonte di energia.
Colpisce cani di età compresa tra i 4 e i 14 anni e soprattutto femmine, mentre nei gatti compare dopo i 6 anni di età con un’incidenza maggiore nei gatti castrati.
I fattori predisponenti sono legati alla razza (bassotti, barboncini e mediamente cani di piccola taglia) e all’obesità.
Poichè l’insulina è coinvolta nel metabolismo di carboidrati, grassi e proteine in un animale diabetico avremo alterazioni di tutti e tre questi metabolismi, con conseguente :
- aumento della sete
- di conseguenza della minzione
- aumento della fame
- dimagramento
- diminuzione della massa muscolare
- a volte debolezza degli arti soprattutto posteriori con appoggio plantigrado
- aumento della quantità di glucosio nel sangue (iperglicemia)
- e nelle urine (glicosuria).
Se la patologia non viene trattata si arriva ad una condizione chiamata chetoacidosi diabetica che può portare a shock e conseguenze neurologiche spesso fatali.
I cani con diabete sviluppano spesso cataratta.
Il diabete può essere di tipo 1 o di tipo 2.
Il diabete di tipo 1 si osserva nei cani e nel 70% dei gatti ed è caratterizzato da una bassa concentrazione di insulina nel sangue dovuta ad un’atrofia delle cellule pancreatiche che la producono, dovuta, a sua volta, a cause genetiche, alimentari, metaboliche (sovrappeso e obesità), infezioni e/o infiammazioni del pancreas e patologie immuno-mediate.
Il diabete di tipo 2 è raro nel cane e si osserva nel 30% dei gatti. In questo caso l’insulina è prodotta dal pancreas ma non in quantità adeguata per le esigenze fisiologiche. Nel gatto questo tipo di diabete può insorgere a causa di un’alimentazione ipercalorica e ricca di carboidrati che i felini non riescono a metabolizzare correttamente perché sono dei carnivori stretti (producono glucosio a partire dalle proteine).
Per effettuare la diagnosi occorre misurare la glicemia con l’animale a digiuno e valutare l’entità dell’aumento per stabilire se si tratta effettivamente di diabete mellito o se possono esserci altre cause che possono far aumentare il valore del glucosio nel sangue.
A questo scopo è possibile misurare anche le fruttosamine che esprimono il valore medio della glicemia in quel soggetto nelle 2 – 3 settimane precedenti il prelievo, oppure effettuare una curva glicemica, misurando più volte nell’arco della giornata i valori della glicemia.
Anche gli enzimi epatici risulteranno aumentati, così come i trigliceridi e, a volte il colesterolo.
L’esame delle urine è estremamente importante nella diagnosi del diabete, sia perchè la presenza di glucosio nelle urine è una caratteristica comune, sia perché spesso al diabete si associano infezioni delle vie urinarie.
La terapia consiste nella somministrazione cronica di insulina per via sottocutanea, attraverso specifiche siringhe e in un’alimentazione dietetica sottoforma di mangime secco e/o umido.
Il diabete è una patologia cronica che accompagnerà l’animale per tutta la vita e di conseguenza ha bisogno di una terapia cronica e costante perché soprattutto nelle prime fasi può essere complicato arrivare ad una stabilizzazione del livello di glicemia nel sangue e di conseguenza ad una stabilizzazione dei sintomi. La collaborazione del proprietario è fondamentale per riuscire a gestire la malattia che se trattata adeguatamente può convivere col paziente per lungo tempo.
Spesso i primi sintomi di cui ci si accorge sono un aumento della sete e di conseguenza della quantità di urina prodotta o un dimagramento non legato ad una diminuzione dell’assunzione di cibo o ad un cambio alimentare.
Come tutte le malattie croniche,anche il diabete non guarisce e gli eventuali danni che la malattia ha causato prima della sua diagnosi sono difficili da recuperare.
Questo il motivo per cui è opportuno riportare al medico veterinario curante tutto quello che notate di diverso dal solito e, se possibile, almeno una volta all’anno effettuare una visita completa con esami del sangue per valutare lo stato di salute del vostro amico.